Santa Lucia
Basilica | catacomba | sepolcro
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Informazioni | Orario | Posizione | Costi
Orari di apertura del sito:
Gennaio - Febbraio: Chiuso
Marzo: Dal 18 marzo, dal lunedì al sabato. Domenica chiuso.
9.30 - 12.30 / 14.30 - 17.30;
Aprile - Giugno: Dal lunedì al sabato. Domenica: chiuso. 9.30 - 12.30 / 14.30 - 17.30;
Luglio: Dal lunedì al sabato. Domenica: chiuso.
9.30 - 12.30 / 14.30 - 17.30;
Agosto: Dal lunedì al sabato. Domenica: chiuso.
10.00 - 13.00 / 14.30 - 18.00;
Settembre - Ottobre: Dal lunedì al sabato. Domenica: chiuso. 9:30 - 12:30 / 14:30 - 17:30.
Dicembre: Dal lunedì al sabato. Domenica: chiuso.
- Dall'8 al 19: 9:30-12:30 / 14:30-16:30.
- giorni di chiusura: 13-20-21-22-23-24-25
- Dal 26 al 6 Gennaio 2024: 9:30-12:30 / 14:30-17:00.
- (1 gennaio: chiuso)
Ridotto (under 15, studenti di Archeologia, Architettura, Storia dell'arte e Beni culturali sino a 25 anni di età compiuti con adeguata certificazione): € 7,00
Ridotto pellegrinaggi: € 4,00
Ridotto scolastico e gruppi di istruzione catechetica: € 4,00
(ingresso gratuito per gli insegnanti accompagnatori)
La Catacomba di Santa Lucia
Il labirinto di pietra in cui fu sepolta la santa della luce fu il primo santuario di Lucia
La Basilica di Santa Lucia
La chiesa che nei secoli è divenuta un gioiello di arte e devozione
Nonostante l’assenza del corpo di Lucia, l’affetto dei siracusani nei confronti della loro santa patrona è cresciuto nel corso dei secoli sempre di più, trasformando il luogo della sua morte in un tesoro artistico e religioso. Basta osservare la Basilica dall’esterno per rendersi conto di come i numerosi stili, che si sono succeduti nel corso del tempo, abbiano lasciato la loro impronta indelebile sull’edificio sacro, quasi a voler sottolineare l’importanza di Lucia per la città in ogni periodo storico. Così si passa dalla possente torre campanaria trecentesca, al portale normanno fiancheggiato da una coppia di leoni stilofori; dal rosone gotico diviso in 12 parti, al portico laterale costruito nel 1723 per accogliere i numerosi pellegrini che, in segno di ringraziamento, hanno lasciato le loro firme graffite sulla nuda pietra. Tra i suoi grandi pilastri e sotto le raffinate capriate lignee, la Basilica ha accolto anche Michelangelo Merisi, pittore della luce, che nel 1608, in fuga da Malta, realizzò a Siracusa la sua opera più drammatica: Il Seppellimento di Santa Lucia. Seguendo il cammino descritto da un raggio di sole, proveniente dalla finestra dell’abside, con pochi tocchi di colore Caravaggio tracciò sulla tela i volti e i corpi dei protagonisti che sembrano illuminarsi a vicenda. Prima i due grandi seppellitori, poi l’esile figura di Lucia e la madre Eutichia, infine il vescovo, il cavaliere e il gruppo di fedeli sullo sfondo, tra cui si distingue anche il suo autoritratto. Il celebre dipinto è recentemente tornato ad occupare il suo posto sull’altare maggiore dell’antica Basilica siracusana, che continua, ancora oggi, a richiamare l’attenzione dei visitatori da ogni parte del mondo, anche per la presenza di una colonna in granito che la tradizione vuole sia stata collocata nel punto in cui la giovane Lucia perse la vita per mano dei suoi persecutori.
Il Sepolcro
Da qui Lucia veglia sulla città e la protegge
Chi si accosta all’altare di questo monumentale tempietto, non può non restare colpito dal candore e dalla preziosa luminosità del volto della statua marmorea di santa Lucia. Distesa e ammantata da una morbida veste drappeggiata, con il braccio sinistro lievemente piegato e il destro disteso sul libro dei vangeli, la Santa sembra rapita da un sonno profondo: è ancora viva, pronta a proteggere Siracusa e a raccogliere le preghiere di quanti la invocano. Così la raffigurò lo scultore Gregorio Tedeschi nel 1634, quando, cercando di colmare l’assenza del suo corpo, realizzò una delle opere più belle della martire siciliana. La scultura è molto cara a tutti i siracusani, non solo per l’emozione che riesce a trasmettere attraverso la postura del corpo abbandonato a terra, quanto, soprattutto, per un evento prodigioso di cui fu protagonista. Alle sue spalle, poco più in alto rispetto alla mensa dell’altare, si apre, inquadrata da una grande cornice in legno, il primo vero sepolcro di Lucia; si tratta di un’apertura di forma ovale ricavata sulla parete di fondo che divide il tempietto dalla vicina catacomba, attraverso cui è possibile vedere e toccare la tomba che custodì il corpo della santa fino all’XI secolo. Sulla parte frontale del nicchia, colpisce l’attenzione, un bassorilievo con le virtù eroiche di Lucia, rappresentate all’interno di una fascia decorativa con motivi vegetali, su cui spiccano una colomba, un grifone e un leone. Attraverso i nostri tour guidati, scoprirete la storia del “prodigioso sudore” di Lucia e il significato dei misteriosi simboli che adornano la sua tomba.